Karate Do, il mio stile di vita” è un libro di Gichin Funakoshi (ideatore dello stile di Karate, Shotokan) dove racconta la sua vita e in questo articolo prendo spunto da alcune sue frasi per darti dei consigli di crescita personale.Il libro sul Karate do è pieno di consigli e strategie utili sia a chi pratica arti-marziali che a chiunque desidera migliorare la propria vita. 

Karate Do vuol dire “la via del karate” e questo implica che chi la seguirà, raggiungerà un livello superiore a quando ha iniziato. Proprio come nella crescita personale. Il karate do non è solo uno sport che insegna a saper combattere, ma ha molteplici benefici, infatti chi lo pratica: 

  • migliora l’autostima; 
  • diventa più responsabile; 
  • impara a superare i suoi limiti; 
  • aumenta il suo auto-controllo; 
  • impara a gestire meglio l’emozioni; 
  • raggiunge un maggior equilibrio psico-fisico 

Funakoshi su questo è chiaro:

Mi rendo conto che è grazie alla mia devozione per il karate do, che io non sono mai andato a consulto dal medico. Mai in vita mia ho preso medicine, pillole, o elisir, e nemmeno ho fatto un’iniezione. (…) Due abitudini che non ho mai acquisito sono il fumare e il bere. La mattina mi alzo sempre presto. 

Già questa prima frase fa riflettere e ci porta alla prima lezione:

1- chi non trova il tempo per fare attività fisica costante, dovrà trovarlo per guarire dalla malattia. Quando decidiamo di restare ancora un pò sul divano, di bere un’altra birra, di mangiare ancora una volta in modo poco salutare…stiamo creando i presupposti per una malattia. Il tuo corpo merita rispetto, e per liberarlo da tutte le scorie che accumuli…fare sport è un’ottima soluzione. 

                                           Karate Do 

gichin funakoshi

karate do il mio stile di vita di gichin funakoshi

Sul modo in cui si allenava, Funakoshi dice: 

A quel tempo la pratica del karate do era proibita dal governo, così le lezioni dovevano tenersi in segreto. Notte dopo notte, spesso nel cortile posteriore della casa di Azato, mentre il maestro assisteva, io praticavo un kata ripetutamente, settimana dopo settimana, qualche volta mese dopo mese, finché non lo avessi conosciuto alla perfezione per la soddisfazione del mio maestro. 

Questa costante ripetizione di un solo kata era estenuante, spesso esasperante ed a volte umiliante. Più di una volta ho dovuto mordere la polvere del pavimento del dojo o del cortile di Azato. Ma la pratica era severa, e non mi fu mai permesso di apprendere un altro kata finché Azato non fosse stato convinto che io avevo capito soddisfacentemente quello su cui avevo lavorato.  

Se te lo stessi chiedendo, il kata è un susseguirsi di movimenti precisi di difesa e di attacco ma senza un avversario, lo si pratica da soli. 

Questo breve brano ci porta alla seconda lezione:

2- se vuoi raggiungere un obiettivo o realizzare un tuo sogno, dovrai impegnarti veramente. Ci saranno periodi di difficoltà ma sono passeggeri. Continua ad impegnarti e non mollare. Funakoshi si allenava di notte, e ripeteva i kata tantissime volte. Aveva un obiettivo ed era disposto a tutto pur di raggiungerlo. Alle volte un semplice desiderio non basta…bisogna avere un ardente desiderio di realizzare un determinato obiettivo. (Per approfondire leggi:”Come raggiungere un obiettivo ambizioso“)

Kunakoshi continua: 

Quando ti alleni all’arte del karate do, pensa a braccia e gambe come a spade. Azato aveva notizie dettagliate su tutti gli esperti di karate che vivevano ad Okinawa: dove erano forti e dove erano deboli, quale tecniche utilizzavano e che abilità avevano. Soleva dirmi che la conoscenza dell’abilità di un avversario e della sua bravura tecnica era già mezza vittoria. 

Quindi il terzo consiglio non può non essere questo: 

3- Individua le tue capacità. Trova cosa ti distingue, in cosa sei bravo e quali qualità hai. Poi sfrutta le tue risorse per raggiungere i tuoi obiettivi. Chiediti: 

  • Quale capacità devo sviluppare per realizzare il mio obiettivo? 
  • Che persona devo diventare per raggiungere il mio sogno? 
  • Come posso sviluppare le abilità necessarie per raggiungere le mie mete? 

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 Gichin Funakoshi

karate do

Riguardo ai suoi rapporti con i suoi maestri Gichin dichiarò: 

In onore di tutti i maestri che mi abbiano mai insegnato, ho bruciato incenso all’altare buddista di ogni istruttore e mi sono impegnato a non fare mai uso del mio corpo allenato per scopo illecito (…) Inoltre, gli studenti di karate do aspirano non solo a perfezionare l’arte che hanno scelto, ma anche a svuotare il cuore e la mente da tutti i desideri e le vanità terrene.  

Questa frase ci porta alle quarta lezione: 

4- Utilizza la tua vita per creare qualcosa di più grande di te. Come Funakoshi utilizza il karate do solo per scopi leciti, tu utilizza le tue competenze per scopi che migliorano il mondo. Chiediti “cosa posso fare per migliorare il posto in cui vivo o la mia Nazione?” e poi fai qualcosa di concreto. Vivi per realizzare una missione più grande di te. (Per approfondire leggi:”Coltiva la tua vita per migliorare l’Umanità“)

In un altro suo libro scrive: 

La spada e la penna sono inseparabili come due ruote di un carro. Perciò, un uomo deve comprendere entrambi i campi per essere considerato completo. Se egli è eccessivamente compiacente, credendo che il bel tempo durerà per sempre, un giorno sarà preso alla sprovvista da terribili alluvioni e tempeste.

5-  Per trarre il massimo da questo concetto devi analizzare quali qualità possiedi e dedicarti ad una disciplina che ti faccia sviluppare le qualità opposte. 

Se sei riflessivo, sensibile e magari ti piace leggere libri di spiritualità, alcune discipline da seguire, per sviluppare le qualità che ti “mancano” sono: gli sport da combattimento ( o in alternativa qualche arte marziale), imparare a danzare, specialmente i balli latino-americano. Oppure fare qualcosa che ti faccia prendere molte responsabilità.

Invece se tendenzialmente sei più focalizzato su risultati pratici e materiali allora alcune discipline da seguire, per sviluppare le qualità che ti “mancano” sono: leggere molti libri, fare volontariato, seguire corsi, video o siti di spiritualità;    

Alla fine del libro “Karate Do” Funakoshi riporta alcune regole che considera importanti, eccone alcune: 

La vera pratica non è fatta con le parole ma con tutto il corpo. Allenatevi col cuore e con l’anima senza preoccuparvi della teoria. Diciamo, per esempio, che qualcuno abbia praticato un particolare kata per un paio di mesi e poi dica con spirito di sconforto: “non importa quanto duramente mi alleni, non riesco a capire a fondo questo kata. Cosa devo fare?”. Un paio di mesi? Come potrebbe capire a fondo un kata in un paio di mesi?

Ecco la sesta lezione: 

6- Se vuoi migliorare in qualcosa (nello studio, nella danza, nella musica ecc…) devi allenarti molto, come giustamente si dice “la ripetizione è la madre di ogni abilità”. È anche vero che alle volte, anche se ci si impegna duramente sembra che non ci siano miglioramenti. In quel caso oltre a continuare ad impegnarsi, bisognerebbe controllare se la strategia che si sta utilizzando è corretta. 

Ad esempio, se studi 8 ore al giorno ma non riesci ad imparare due pagine…allora il tuo metodo di studio va cambiato. 

Nota ciò che funziona e continua a ripeterlo, e migliora o cambia ciò che non ti porta risultati. 


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                        Karate Do 

karate do il mio stile di vita

Un altro passaggio del libro che mi piace è questo: 

Cercate di vedere voi stessi come realmente siete e cercate di prendere quanto c’è di meritorio nel lavoro degli altri. Come karateka, certamente osserverete spesso gli altri allenarsi. Quando lo fate e vedete dei punti di forza nell’esecuzione di altri, cercate di incorporarli nella vostra tecnica. Allo stesso tempo, se il praticante che state osservando sembra fare meno del suo meglio, chiedetevi se anche voi potete non starvi allenando con diligenza. Ognuno di noi ha qualità buone e cattive; il saggio cerca di emulare ciò che scorge di buono negli altri e di evitare il male. 

Questa riflessione ci porta all’ultima lezione: 

7- Tutti i difetti che noti negli altri, correggili in te. Questo principio è valido sia nella vita che nelle arti marziali. Ecco due esempi: 

  • Se sul posto in cui lavori il tuo collega si lamenta spesso e questo non ti piace e ti infastidisce…allora chiediti “Quand’è che io, mi lamento continuamente? In quali situazioni?”. Smettila di lamentarti tu per primo, anche perché lamentarsi del collega che si lamenta è pur sempre una lamentela. (Per saperne di più leggi:”La Legge dello Specchio“) 
  • Ti trovi a lezione di karate e vedi un tuo compagno che è molto veloce, chiedigli come si allena o cosa fa di diverso dagli altri per essere così veloce. 

Quindi se negli altri noti dei difetti, correggili in te. Se invece trovi delle abilità, ammirali, e cerca di svilupparle anche tu. 

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