Vite Precedenti, esistono davvero? E se si, quali sono le prove a sostegno e perché dovrebbero esistere le vite precedenti? Qual’è il loro scopo?
Da sempre in Oriente si parla delle vite precedenti come ad una verità assoluta, da noi in Occidente invece si è molto scettici a riguardo. Eppure le testimonianze della reincarnazione le troviamo sia nel Vangelo che negli studi più “scientifici” fatti dal professore Ian Stevenson. Alcune considerazioni importanti sulle vite precedenti le ho riportate nell’articolo:”La Morte Non Esiste“, che ti consiglio di leggere attentamente.
In questo articolo impari:
- dove trovare le prove della reincarnazione;
- quali sono le testimonianze delle vite precedenti;
- Cos’è che realmente si reincarna;
Prima di addentrarmi nell’argomento ti faccio notare che la reincarnazione fornisce alcune spiegazioni sul perché accadono determinate cose sul pianeta, infatti spiega perché:
- Mozart a 5 anni componeva (cosa che per una persona normale è possibile solo dopo decenni e decenni di studi approfonditi), Newton a 5 anni costruì un orologio ad acqua, Blaise Pascal a 12 anni, aveva risolto le prime 23 teorie scritte da Euclide che viene considerato “il padre della geometria” e poi ci sono tanti geni precoci, noti e meno noti;
- Una persona nasce figlia di un uomo ricchissimo mentre un altra nasce in un posto poverissimo.
Sia queste che altre considerazioni, sarebbero difficilmente spiegabili senza il concetto di vite precedenti. Infatti non è possibile che Mozart componesse a cinque anni, anche perché i suoi genitori non erano stati così precoci. Tuttavia anche senza ricorrere ad esempi con delle persone geniali, sicuramente avrai notato che da quando eri piccolo eri “più portato” a svolgere determinate attività piuttosto che altre.
Tutte le persone che conosci sono più portate per alcune cose che per altre: c’è chi è più portato per gli sport, chi per la matematica, chi per aiutare gli altri, chi per insegnare ecc…e questo non è spiegabile solo con il concetto di genetica, perché alcune persone sono portate per cose completamente diverse rispetto a quelle dei propri genitori, mentre altri hanno anche abilità in più dei propri genitori.
Vite Precedenti
Come ti dicevo prima, Ian Stevenson studiò tantissimi casi che darebbero la prova dell’esistenza della reincarnazione, e ne riportò seicento spiegando che solo un terzo di questi casi erano stati approfonditi da lui personalmente (e i casi da lui studiati sono davvero impressionanti). Ian ha poi scritto diversi libri per spiegare nel dettaglio le storie più sconcertanti di cui si era occupato, i due libri più importanti sono: “Reincarnazione: 20 Casi a Sostegno” e “Bambini che Ricordano altre Vite”.
In questo articolo riporto due casi molto particolari: quello di Cameron Macaulay e quello di Gopal Gupta
Famoso è il caso di Cameron Macaulay: All’asilo disegnava una casa bianca, davanti al mare; a sua madre chiedeva che fine avesse fatto il cane maculato e la macchina nera. Strano visto che a casa sua non era mai stati portati né un cane e nemmeno una macchina nera. Cameron parlava sempre della sua vita precedente vissuta nell’isola di Barra. La mamma resiste per qualche anno e poi decide di fare le valige e di portarlo a Cockleshell Bay, nell’Isola di Barra.
Con al seguito una telecamera e Jim Tucker, il direttore della clinica di psichiatria infantile alla Virginia University, esperto in reincarnazioni. Arrivati lì ci misero un pò mai poi trovarono la casa che il piccolo Cameron disegnava spesso ma dei suoi “familiari precedenti” non si trovava traccia.
Cameron quando si diresse verso la casa, andò subito verso un’entrata segreta che non poteva conoscere. La casa era abbandonata. Così andarono all’anagrafe e non trovarono nessun Shane Robertson di cui Cameron parlava ma si è risaliti a un certo Robertson, vissuto nella casa bianca tempo addietro e poi trasferitosi a Stirling, che aveva un cane maculato e possedeva un macchina nera!
Anche la storia di Gopal Gupta è molto particolare:
Tutto avrebbe avuto inizio ad una cena, in cui Gopal, un bimbo di Dehli di circa due anni e mezzo, si sarebbe rifiutato di prendere un bicchiere, obiettando di essere uno Sharma e di non poter toccare oggetti sfiorati da membri di classi inferiori.
La stessa sera il piccolo, interrogato dal padre sul suo strano comportamento, avrebbe iniziato a raccontare i particolari di una vita passata, in cui, prima di venire assassinato dal fratello, sarebbe stato dirigente della SucK Shancharak, una grossa azienda di medicinali ubicata nella lontana città di Mathura.
All’inizio, il padre sarebbe rimasto piuttosto incredulo ma, più tardi, trovandosi a Mathura in occasione di una festa religiosa, avrebbe deciso di cercare dei riscontri alle parole del figlio, interrogando il direttore delle vendite della Suck Shancharak. Quest’ultimo, dopo aver confermato che uno dei proprietari era stato ucciso dal fratello, avrebbe prontamente informato dell’incontro la famiglia Sharma. Da qui il viaggio di Gopal a Mathura, dove il bimbo, identificando persone, fatti e luoghi che solo il deceduto poteva conoscere, avrebbe definitivamente convinto gli Sharma della reincarnazione del loro caro estinto.
Questi sono solo alcuni dei casi a sostegno delle vite precedenti.
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Reincarnazione
Anche nel Vangelo sono riportati diversi casi a sostegno della reincarnazione e delle vite precedenti.
Dal vangelo di Giovanni (9,1)
“Gesu’ e i suoi discepoli passeggiavano e videro un uomo nato cieco. I discepoli gli chiesero “Maestro, chi peccò, lui o i suoi genitori, affinché nascesse così?”
(Se è nato cieco, quando avrebbe commesso questi peccati se non in una vita precedente?)
Ponevano quindi due cause possibili per la sua cecità. Chiedevano se la cecità fosse il risultato dei peccati dei genitori, perché conoscevano la legge dell’antico testamento, che diceva “ I peccati del padre saranno sul capo dei loro figli fino alla terza e alla quarta generazione”.
Ma chiedevano anche se la cecità fosse il risultato dei peccati dell’uomo stesso.
Dato che l’uomo era nato cieco, l’unico modo che avrebbe avuto di peccare prima della sua nascita era quello di averlo fatto in una vita passata. E ancora:
Dal Vangelo di Marco (8,27): “Gesu’ pose questa domanda ai discepoli, “chi dicono che io sia?” e essi gli risposero: Giovanni il Battista, altri Elia e altri uno dei profeti”….(Ma aspetta un attimo se Giovanni il battista ed Elia erano morti vuol dire che i discepoli e le persone si riferivano a delle loro reincarnazioni)
in Matteo (17,13):Sul monte avevano visto Mosè ed Elia parlare con Gesù. I discepoli gli chiesero: “ perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?” Gesù rispose “ certo, Elia deve venire a ristabilire ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto, e non l’hanno riconosciuto….”
“ Allora i discepoli intesero ch’era di Giovanni ch’egli aveva loro parlato” (Gesù quindi rivela che Elia si era reincarnato in Giovanni il Battista)
In un altro passo del Vangelo, precisamente a Matteo 11,13 c’è scritto:
” La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchie per intendere intenda”
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Vite Precedenti
C’è da precisare però che a reincarnarsi non è la personalità. Quindi il tuo corpo, il tuo nome, i tuoi gusti personali, le tue idee, i tuoi modi di fare…moriranno. A reincarnarsi è la scintilla “Divina”, quella che viene chiamata Anima. Per l’Anima reincarnarsi equivale solo a cambiarsi abito, come noi dopo una giornata di lavoro ci cambiamo i vestiti.
Tuttavia l’Anima, attraverso i corpi fisici che prende in dotazione, sviluppa nuove capacità e questo gli serve per la sua Missione. Tuttavia nella maggioranza dei casi l’Anima scegli di non permettere alla personalità di accedere ai ricordi delle vite passate perché questi non influiscano sulla sua “vita attuale”.
L’Anima però da un’incarnazione all’altra prende in dotazione corpi “migliori”, magari alla prima incarnazione è un fiorellino, alla seconda un topo, alla terza un cane, alla quarta un essere umano e così via. (Non funziona proprio così ma ho usato questo esempio dei “corpi sempre migliori” per farti capire. Per approfondire leggi:” La Felicità è una Scelta“)
Altre prove a sostegno dell’idea delle vite precedenti ci viene offerta dall’ipnosi regressiva e dai casi di pre-morte.
Brain Weiss considerato come uno dei più grandi esperti di ipnosi regressiva alle vite precedenti, afferma:
Nel corso degli ultimi vent’anni ho usato diverse tecniche di regressione alle vite passate con migliaia di pazienti, aiutando molti di loro ad alleviare i sintomi psicologici e fisici. Questo tipo di ipnosi serve per tornare indietro nel tempo per ricordare gli eventi del passato che potrebbero aver scatenato i sintomi e le difficoltà che vivi oggi. La regressione, ottenuta attraverso l’ipnosi regressiva, è affine alla psicoterapia e alla psicoanalisi tradizionale. Quando eventi traumatici sono portati in superficie con l’ipnosi regressiva, interpretati e integrati, di solito si osserva un miglioramento clinico. La differenza principale è che la regressione con l’ipnosi regressiva allarga il campo in modo tale che è possibile far emergere ricordi non solo di questa vita, ma anche di altre.”
Weiss attraverso l’ipnosi, pare abbia portato migliaia di pazienti a ricordare quella che sarebbe la loro vita precedente. Alcuni pazienti, ricordano nel dettaglio gli avvenimenti, altri un pò meno. Per approfondire ti rimando ai libri di Brain Weiss.
Ora che conosci diverse prove dell’esistenza delle vite precedenti, non ti resta che farmi sapere cosa ne pensi.
Leggi anche:
La reincarnazione non esiste. Ciascun essere vivente è eterno, ma non nella forma della reincarnazione, bensì nella forma della immedesimazione in un essere che continua ad esistere o in un essere che nasce ex novo. Tutti gli esseri viventi sono esplicazioni concrete di un unico essere, Dio. Ciacuno di noi fa sempre parte degli esseri viventi, sia che ci sia un unico essere vivente (e in tal caso esso equivarrebbe a Dio), sia che eistano una infinità di esseri . In tal caso Dio è l’insieme di tutti gli esseri viventi, e ciascuno di noi è una componente infinitesimale (dovendosi supporre che il numero delle vite dell’universo siano infinite), di Dio. Sembrerà incredibile, ma ciascuno di noi è una immedesimazione di qualsiasi essere vivente. Ciascun essere che muore permane in coloro che continuano ad esistere. Siamo un tutt’uno, anche con il nostro peggior nemico. Gesù lo disse, siamo tutti fratelli. Faccio un esempio concreto dell’eternità degli esseri viventi. Ipotizziamo, per assurdo, che nell’intero universo siano rimasti in vita solo due esseri, X e Y. Ora, ipotizziamo che Y muoia, e quindi rimane solo X. A parte la considerazione che, in tale ipotesi, X sarebbe Dio, ciò che si vuole spiegare in tale esempio è che Y, insieme a tutti quelli che sono morti prima di lui, pochi o infiniti che fossero, non sono scomparsi, ma si sono “immedesimati o convertiti” in X. Y, e tutti quelli scomparsi prima di lui, si ritrovano ad essere, semplicemente, nell’identità di X. Mi si chiederà: E se scompare anche X ?. Ciò è impossibile, perchè se rimane un unico essere vivente, questo è Dio.
Un saluto a tutti. Piero Angius, settembre 2019
Ci sono tante cose sulla quale non sono d’accordo, per esempio quando dici:” Ciascun essere che muore permane in coloro che continuano ad esistere” quale prova esiste a sostegno di questa tesi? Perché nel tuo esempio di x e y questo fatto lo dai per scontato e reale quando magari non è così.
Gentile signore, ho lasciato una risposta, il 24-9-19, ma mi sembra che non sia giunta a buon fine.
Diciamo che, nel campo del mistero o dell’esoterismo, sia un poco arduo dare delle prove razionali, essendo i ragionamenti, in tale materia, di carattere personale e soggettivo.
Ciò che ho voluto sostenere, nella mia concezione dell’universo, è che nella vita degli esseri viventi, in particolare degli esseri umani, vi è una sorta di dualismo nella coscienza, nella percezione della realtà o nel nostro essere di fronte alla realtà tangibile. Vale a dire, da un lato, esistiamo noi (per lo meno come nella concezione cartesiana espressa dal detto, cogito ergo suum), dall’altro esiste tutto il creato esterno a noi, compresi, ovviamente, gli atri esseri umani. Tale dualismo esiste nel momento presente; Ma io sono convinto che esso esistesse nel passato, prima della nostra nascita, ed esisterà nel futuro, dopo la nostra dipartita: Con la differenza che nel passato e nel futuro eravamo e saremo, semplicemente, un essere o una una persona diversa, allo stessomodo per cui sono persone diverse quelle che vediamo intorno a noi. Detto altrimenti, se nessuno può dubitare che nel momento presente siano reali le due componenti del dualismo, noi e la realtà esterna, e ritenendosi, per certa, l’esistenza della componente della realtà estena, nel passato e nel futuro, conseguentemente, dovrebbe supporsi che, nel passato e nel futuro dovrebbe reputarsi esistente anche la seconda componente del dualismo, cioè, noi stessi. Se ora, al momento presente, siamo una persona, tra tanti altri, in futuro saremo un’altra persona tra tante altre persone, senza alcuna connessione tra il prima e il dopo. Quando noi moriamo, semplicemente viene meno una concreta percezione connaturata ad una persona con proprie caratteristiche psicofisiche specifiche e con un proprio percorso, storico, sociale e esistenziale. Dopo saremo un’altra persona, o essere, con un proprio percorso di vita. E ciò, in eterno. Si può controbattere che detto dualismo sia pura fantasia. Cioè esite la realtà ma non ci siamo noi che la percepiamo. Io non lo credo, perchè, altrimenti, saremmo in presenza del Nulla, quel vuoto prefigurato dai materialisti atei. Ma il Nulla non esiste (non esiste concetto più lampante di questo, dato che ora stiamo esistendo.
Un saluto a tutti e al simpatico gestore di questo sito. Piero Angius, settembre 25-2019
Sopra ogni cosa, il fine a cui mira l’essere umano, anzi, tutte le forme viventi e financo l’universo, è la vita eterna. Tale proposito viene manifestato, soprattutto, nell’ambito delle credenze fideistiche. In quasi tutte le messe religiose cattoliche, come notorio, il sacerdote invoca l’Onnipotente di non scordarsi di coloro che sono trapassati nella speranza della resurrezione, in nome di Cristo. Io non sono in grado di dire, con sicurezza, come tanti altri, se esista la vita dopo la morte, non ho prove oggettive. Ho solo una impressione, o sensazione, che la vita continui dopo la morte. Se sono vivente ora, perchè non dovrei vivere, in un altro essere, o in qualche altro modo, dopo la morte del mio attuale corpo ?. Oltre alla vita futura dopo quella attuale, vi è l’ulteriore mistero della natura, e cioè, di ciò di cui è costituita la vita futura: E’ simile a quella che viviamo in questa terra, o è qualcosa di completamente diverso, che neppure riusciamo a immaginare ?. Se il Creato è nascosto dalle nebbie del mistero, tuttavia, qualcosa di razionale si può sempre sostenere. Infatti, come dicono gli scienziati, l’universo si espande, si evolve, senza fine, come se anelasse alla vita e desiderasse l’eternità, come gli esseri umani. Talvolta mi chiedo, in senso ironico e scherzoso, se Dio, se esiste, nel trascorrere dell’eternità, non si diletti a creare, volta per volta, degli universi, simili o diversi tra di loro, per potersi poi incarnare nelle entità che vivono in tali universi.
Un saluto a tutti, Cagliari, Piero Angius 22-10-19