Sempre più spesso si sente parlare dell’importanza di vivere il “Qui e Ora”, ma cos’è?.  

Sicuramente avrai sentito parole come “Mindfulness”, ” Vivere il Presente”, “il Qui e Ora”…e magari non hai capito bene di cosa si tratta. Per quanto ti possano sembrare termini senza senso in realtà il loro significato è molto profondo.  

In questo articolo impari: 

  • Cosa vuol dire vivere il qui ed ora; 
  • Perché è importante vivere il momento presente; 
  • Esercizi per vivere il momento; 
  • Considerazioni utili per approfondire l’argomento.

Prima di spiegarti nel dettaglio di cosa si tratta il “qui e ora”, ti faccio un breve riassunto del perché ultimamente se ne sente parlare sempre più spesso. 

mindfulness, meditazioneQui e Ora

In antichità il concetto del “vivere il presente” (ti spiego tra poco cosa vuol dire) veniva insegnato solo a un gruppo ristretto di persone. Era un pilastro dell’esoterismo e veniva spiegato solo a chi dimostrava di possedere determinate qualità. La prima delle capacità che bisognava possedere era la “volontà di lavorare su se stessi”, quindi determinati concetti venivano insegnati solo a chi voleva veramente intraprendere un percorso di crescita personale che lo portasse a percepire chi è veramente. 

Se non hai capito bene cosa intendo, non preoccuparti, capirai leggendo tutto il testo. 

In Oriente sono sempre stati più “spirituali” e tra le varie tecniche che insegnano, da migliaia di anni, c’è la meditazione. In Occidente invece esiste un percorso di crescita spirituale principalmente legato:

  • Agli insegnamenti di Gesù ( indipendentemente dal tuo credo, alcuni principi del Vangelo rappresentano un percorso di crescita personale. Ad esempio il concetto di non giudicare è utile a tutti) 
  • Alle 7 Virtù (Se vuoi approfondire ti consiglio il libro:”Le 7 Virtù per il Successo e la Felicità” )

Tuttavia in Occidente c’era bisogno di un rinnovamento che portasse alcuni principi precisi a conoscenza delle masse. Così il fondatore della Quarta Via, Gurdjieff , insegnò all’Occidente il concetto di “Presenza” e di vivere nel “Qui e Ora”. 

Però Gurdjieff ha vissuto fino al 1949…quindi tutto ciò che ha insegnato è scritto in maniera complessa per noi che viviamo negli anni duemila. Per noi c’è bisogno di un approccio diverso, ecco perché è nata la mindfulness. La mindfulness altro non è che il concetto di “vivere il qui e ora”, studiato in maniera scientifica. Infatti si è dimostrato scientificamente (partendo da studi sulle meditazioni buddhiste) che vivere il presente senza giudicarlo porta a enormi benefici. 

(Tratto da Wikipedia)

Di notevole interesse è la mole di evidenze scientifiche che attestano gli effetti della pratica meditativa assidua su alcune strutture anatomiche chiave del cervello adibite alla regolazione delle emozioni e sull’attività cellulare e metabolica di interi distretti dell’organismo che si riflettono, oltre che in un cambiamento in senso positivo del funzionamento del cervello, anche degli effetti salutari estesi all’intero organismo, misurabili anche attraverso parametri ematici, che non sono ottenibili con altre tecniche di rilassamento.

Questi effetti includono:

  • incremento e rimodulazione dell’attività del lobo prefrontale sinistro, un’area del cervello implicata nel processare le emozioni positive;
  • incremento e rimodulazione dell’attività dei nuclei profondi dell’emisfero destro (parte intuitiva e digitale dell’esperienza esistenziale e percettiva) e dell’amigdala (struttura cerebrale collegata all’esperienza della paura);
  • intervento neuro-modulato da citochine e altri neuromodulatori e glucocorticoidi sugli assi ipofisiari e sulla secrezione di cortisolo;[25]
  • Diminuzione dei marker infiammatori, come le interleuchine-6;
  • modulazione adattiva dell’immunità cellulo mediata;
  • effetti protettivi sul DNA, mediati da un aumento dell’attività della telomerasi;
  • diminuzione dei segni di invecchiamento a livello cerebrale e cellulare;
  • migliorare il decorso di alcune patologie invalidanti.

Questi effetti si riflettono in diversi effetti psicologici quali aumento delle capacità attentive e di gestione delle stress, prevenzione delle ricadute depressive, gestione dell’ansia, della tensione e dell’emotività,aumento della creatività e della sensazione di felicità.

Quindi anche se minfulness, vivere il qui e ora, ed essere presenti vengono usati come sinonimi in realtà la mindfulness è l’applicazione del “vivere nel qui e ora” ma slegato dalla sua componente filosofica ( per approfondire leggi “Frammenti di un’Insegnamento Sconosciuto”) . Infatti nella mindfulness si applica il concetto di “vivere il momento” ma senza: 

  • La componente filosofica del buddhismo; 
  • Nessuna concezione filosofica o spirituale derivante dalla Quarta Via di Gurdjieff.

qui e ora

Qui e Ora: Come Vivere il Momento Presente

La mente umana è continuamente proiettata ai pensieri sul passato o sul futuro ma mai si concentra su ciò che accade nel momento presente. Tutto il lavoro pratico su sé stessi inizia e finisce con la pratica della nostra presenza interiore. Questo viene chiamato anche il Ricordo di Sé o vivere nel Qui e Ora. Essere Presenti significa che tutta la nostra attenzione è rivolta sia verso noi stessi che a ciò che stiamo facendo.

Per spiegarti cosa vuol dire vivere il qui e ora, ti consiglio di leggere attentamente cosa scrive Thich Nhat Hanh in “Vita di Siddharta il Buddha”:

“Bambini, dopo avere sbucciato un mandarino, potete mangiarlo con consapevolezza o distrattamente. Cosa significa mangiare un mandarino con consapevolezza? Mangiando un mandarino, sapete che lo state mangiando. Ne gustate pienamente la fragranza e la dolcezza. Sbucciando il mandarino, sapete che lo state sbucciando; staccandone uno spicchio e portandolo alla bocca, sapete che lo state staccando e portando alla bocca; gustando la fragranza e la dolcezza del mandarino, sapete che ne state gustando la fragranza e la dolcezza. Il mandarino che Nandabala mi ha offerto aveva nove spicchi. Li ho messi in bocca uno per uno in consapevolezza e ho sentito quanto sono splendidi e preziosi. Non ho dimenticato il mandarino, e così il mandarino è diventato qualcosa di molto reale. Se il mandarino è reale, anche chi lo mangia è reale. Ecco cosa significa mangiare un mandarino con consapevolezza.
Bambini, cosa significa mangiare un mandarino senza consapevolezza? Mangiando un mandarino, non sapete che lo state mangiando. Non ne gustate la fragranza e la dolcezza. Sbucciando il mandarino, non sapete che lo state sbucciando; staccandone uno spicchio e portandolo alla bocca, non sapete che lo state staccando e portando alla bocca; gustando la fragranza e la dolcezza del mandarino, non sapete che ne state gustando la fragranza e la dolcezza. Così facendo, non potete apprezzarne la natura splendida e preziosa. Se non siete consapevoli di mangiarlo, il mandarino non è reale. Se il mandarino non è reale, neppure chi lo mangia è reale. Ecco cosa significa mangiare un mandarino senza consapevolezza.
Bambini, mangiare il mandarino con presenza mentale significa essere davvero in contatto con ciò che mangiate. La vostra mente non rincorre i pensieri riguardo allo ieri o al domani, ma dimora totalmente nel momento presente. Il mandarino è totalmente presente. Vivere con presenza mentale e consapevolezza vuol dire vivere nel momento presente, con il corpo e la mente che dimorano nel qui e ora”.


Impara:

  • Le 4 Potenti Strategie per Essere il 90% più Felice rispetto ad ora;
  • Il Rituale della Gioia che cambierà la qualità della tua vita per sempre;
  • La trappola della Società che ci vuole tristi e schiavi del sistema produci-consuma-crepa e cosa fare per evitarla;
  • Una Strategia Rivoluzionaria (è la seconda) la trovi a pagina 8;

dritto alla meta

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La pratica della Presenza o del Ricordo di Sé ha origini antichissime ed è il fenomeno più importante dell’Esoterismo. Attraverso la Presenza costante noi spezziamo la meccanicità che ci contraddistingue. Con impegno possiamo imparare ad entrare sempre più in profondità nel momento che viviamo. La sofferenza nasce dall’incapacità di vivere il “qui e ora”

Se mentre sei a casa ti proponi di essere Presente e di ricordarti di te ogni volta che attraversi una porta, ben presto ti renderai conto di non riuscirci quasi mai. È molto probabile che all’inizio nonostante gli sforzi di essere Presente mentre attraversi una porta, tu non ci riesca. Nei momenti in cui non sei Presente ti sei “addormentato”, sei ritornato ad essere meccanico. Questa è la conferma che non abbiamo controllo sulla nostra mente, che il nostro rapporto con lei non è paritario. Le ci tiene schiavi e noi dobbiamo lavorare ogni giorno per acquisire sempre più Libertà.

Se mentre sei a lavoro decidi di essere Presente per tutto il tempo che ti riesce, ti renderai subito conto che sei presente solo per qualche attimo poi ripiombi nel sonno. Ti sforzi di essere presente, sei lì consapevole del tuo respiro e di ciò che stai facendo ma basta una semplice parola del tuo collega e tu ritorni nel sonno. Basta un semplice rumore, una parola, una qualsiasi distrazione e tu ritorni a dimenticarti di te nonostante la tua intenzione di essere presente. La tua volontà viene bypassata. 

Per esempio un essere umano normale se fa la doccia dovrebbe essere totalmente concentrato solo su questa attività e sulle sue sensazioni interne. Invece il 99% della popolazione mondiale quando fa la doccia inizia a pensare a ciò che gli è successo o alle preoccupazioni riguardo al futuro. I bambini vivono con gioia perché sono sempre nel presente, gli adulti invece hanno imparato ad essere infelici e spostano la loro attenzione o su pensieri riguardo al passato o riguardo al futuro.

Il passato non esiste, il futuro non esiste e tutte le persone restano con la loro mente intrappolate in una illusione. Visto che lo fanno tutti si pensa che è normale ma è una malattia. 

“Ho capito che non devo credere ai miei pensieri.”
-Tara Brach-
 ricordo si sè, vivere il momento

Il Qui e Ora

Soffriamo perché siamo identificati con la nostra mente e non riusciamo a vivere il presente.
Tutti i giorni miliardi di persone vengono usate dalla loro mente che è un ottimo servo ma un pessimo padrone.
Ci preoccupiamo di ciò che può accaderci e le nostre conversazioni sono colme di ansie riguardo al futuro:

  • “E se poi non ci riesco?”; 
  • “ Se poi non gli piaccio?”;
  • ” E se poi divento vegetariano chissà gli altri cosa penseranno di me”; 
  • “Magari poi quando sono in macchina mi finisce la benzina, proprio in mezzo ad una curva?”; 
  • “E se mentre vado all’interrogazione poi la professoressa si addormenta”;  
  • “E se vado a correre e poi mi colpisce un fulmine?”

Questo non è Pensare, questo è farsi seghe mentali. Ci molestiamo dando attenzione ad un rumore della mente che ci toglie energie e ci fa preoccupare inutilmente. Facciamo la stessa cosa con il passato che oramai non esiste più.

Si ripensa continuamente al partner che ci ha lasciato, al vicino che ci fa i dispetti, al collega che non ci ha aiutato quando poteva ecc…Il fatto è che il passato non si può cambiare e il futuro non esiste. L’unico momento che esiste è il Presente. Esiste solo un eterno presente.

Ripensiamo a fatti e a persone che ci hanno procurato emozioni negative e in questo modo alimentiamo la sofferenza. Ci risulta difficile fermare il rumore della mente perché crediamo che sia utile ripetere all’infinito le stesse scene, le stesse frasi, ignorando che questa attività è totalmente meccanica cioè non voluta da noi ma la subiamo solamente. Dobbiamo capire che questo rimuginare su ciò che è successo è assolutamente INUTILE.

Ci molestiamo dando attenzione ad un rumore della mente che ci fa perdere il presente proiettandoci nei ricordi del passato e nelle anticipazioni sul futuro. Solo comprendendo l’inutilità di queste azioni possiamo impegnarci per smetterle di dargli importanza. Fino a quando alimentiamo la sofferenza con i nostri modi di fare, non possiamo approdare ad una Gioia straripante. Dobbiamo prima imparare a smetterla di auto-sabotarci.

“Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice. La vita sarà una festa, un grande banchetto, perché è sempre e soltanto il momento che stiamo vivendo.”
-Paulo Coelho-

Per approfondire ti consiglio questo straordinario articolo:”La Guida Definitiva per Smetterla di Soffrire

carpe diem, momento presente, consapevolezza

Qui e Ora

Le nostre paure, i nostri fastidi, le nostre convinzioni sul mondo, così come ogni singola reazione riguardo a ciò che ci accade non sono altro che reti neuronali cristallizzate. Attraverso la ripetizione costante ormai si sono formati delle unioni tra neuroni così solide che sono incapaci di elasticità. Attraverso l’osservazione di questi composti psichici noi li possiamo sciogliere e soprattutto ne prendiamo le distanze. Puoi osservare il colore di un’auto solo se ne sei separato, nello stesso modo puoi prendere le distanze dalla sofferenza solo se ne “sei separato” e questo lo puoi fare imparando ad essere sempre Presente. Essere Presenti è la chiave.

Cosa fare nella pratica per imparare a vivere il momento Presente?

Si inizia con degli esercizi semplici, e ci si sforza di ricordarsi di sé ogni volta che si svolge una determinata azione. Per esempio, per una settimana ogni volta che attraversi una porta ripeti “sono presente”. Nella settimana successiva ogni volta che ti vesti o ti spogli ti focalizzi solo su quello che stai facendo. All’inizio è utile ripetersi: “mi sto infilando i pantaloni e sono presente, mi sto infilando la giacca e sono nel qui ed ora ecc..” poi con la pratica la Presenza diventa uno stato e non hai più bisogno di richiamarla mentalmente.

Quando svolgi questi esercizi non sei ancora in uno stato di totale Presenza che per sua natura è uno stato non-mentale ma attraverso la pratica lo puoi raggiungere. Se mentre fai questi esercizi ti accorgi che ti stai giudicando o ti innervosisci perché vorresti avere dei risultati migliori di quelli che ottieni allora osserva questi pensieri. Non ce bisogno di spiegartelo ulteriormente perché quando entri in uno stato di Presenza noti da solo la differenza.

vivere nel qui e ora

 

Esercizi per imparare a vivere il qui e ora

Dal momento che inizi questi esercizi e anche importante iniziare a tenere un diario della personalità.

Dividi la pagina in “piano fisico”, “piano mentale” e “piano emotivo”.

Partendo dal piano mentale inizi ad analizzare quali sono i pensieri ricorrenti dell’apparato psicofisico che ti ospita. Poi passa al piano emotivo e analizzi cosa l’ha fatta arrabbiare durante il giorno, cosa la infastidisce, cosa la fa sorridere. Infine passi al piano fisico e analizzi quali movimenti fa, se ha tamburellato con le dita, come si muove il corpo quando prova ansia, cosa fa mentre qualcuno gli parla.

– Quali sono gli argomenti di cui parla più spesso?
– Cosa l’ha fatta irritare?
– Cosa le ha dato fastidio o le ha dato gioia?
– Cosa l’ha fatta sentire in imbarazzo?

L’analisi va fatta tutti i giorni e bastano poche righe con la descrizione principale della giornata. Devi avere la stessa mentalità che ha uno scienziato che studia qualcosa di totalmente esterno a lui.

Quando inizi gli esercizi di una settimana, naturalmente interrompi gli esercizi della settimana precedente. Ecco uno schema guida da poter seguire per  un mese.

Prima settimana: Ti eserciti ad essere presente ogni volta che attraversi una porta, sia in casa che fuori casa. Basta essere presenti nell’istante in cui attraversi la porta.
Seconda Settimana: Ti sforzi di vivere il qui e ora ogni volta che ti vesti o ti spogli. Può essere utile ripeterti: ”mi sto infilando le scarpe e sono presente ecc…”;
Terza Settimana: Ti sforzi di essere presente sia quando attraversi una porta che quando ti vesti e ti spogli;
Quarta Settimana: Ti sforzi di essere Presente tutte le volte che ti alzi o che ti siedi. Inoltre imita i gesti del tuo interlocutore senza farti scoprire o entrare nel ridicolo;

Nel mio ebook:” La Felicità è una Scelta” trovi un anno intero di esercizi da fare per imparare a vivere il qui e ora 🙂 

Per approfondire: 

E tu avevi già sentito parlare del qui e ora?