L’amore per la patria lo prova solo chi si sente responsabile di ciò che accade nella sua Nazione.

amore per la patria
“Ama il prossimo tuo come te stesso” vorrei partire da questa citazione, anzi più che citazione sarebbe giusto definirla indicazione, del maestro Gesù di Nazaret per affrontare un tema più che mai urgente al giorno d’oggi: L’identità Nazionale e l’Amor Patrio.
In questi giorni stiamo assistendo ad una buffa vicenda legata alle ONG in special modo alla Sea Watch 3. Non voglio entrare nel merito di considerazioni personali in quanto non ha senso questionare sull’OVVIO!.
È ovvio che le ONG sono le nuove negriere del 21° secolo, pilotate e guidate da un piano ben preciso atto ad avere manodopera a basso costo per rimpinguare gli schieramenti di cooperative e mafie di vario stampo, ma c’è un elemento più sottile che nessuno considera, un elemento che potremmo definire esoterico ovvero l’intento di minare l’identità Nazionale.
Guarda che il confine è sottile, c’è una sorta di senso di colpa nel definirsi Patriottici, l’equazione è del tipo “se ami la tua patria, e vuoi difenderne l’identità sei fascista” non ti sembra che questo sia una mancanza di buon senso? Nella tua proprietà privata ti faresti scrupoli se difendessi i “confini”? Immagino di no, e allora perché lo fai per la tua Patria? Che fine ha fatto l’Amore per la Patria?
L’amore per la Patria
Non fraintendermi io non c’è l’ho contro i migranti, ma contro l’immigrazione incontrollata, c’è l’ho contro la neo-tratta degli schiavi, e non voglio che la mia Patria si macchi di questo crimine, si discute tanto di Integrazione sociale, il problema è che i “maiali” per usare un termine Orwelliano pensano, anzi reagiscono soltanto sarebbe già un risultato se pensassero con la pancia. Ma analizziamo il problema in maniera scientifica, cercando di essere il più possibile obbiettivi e razionali.
La forza di un individuo e di una nazione sta nel possedere un’identità definita da precisi valori. Stanno attaccando la nostra identità e la nostra cultura, attraverso l’immigrazione incontrollata. Dove uniscono un paese culturalmente avanti con paesi culturalmente indietro. Bisogna ricordarsi che rispettare le diversità delle altre persone o nazioni non significa abbandonare le proprie unicità. Allora smettiamo di curare solo il nostro giardino – “perché tanto la politica non ci riguarda… noi ci occupiamo di consapevolezza” – e prendiamo su di noi la responsabilità per il destino di quella che una volta veniva chiamata Patria. Recuperiamo l’amore per la Patria. Un bellissimo termine, carico di energia, che oggi, incredibilmente, si prova vergogna a pronunciare. Per approfondire ti consiglio il fantastico libro:
La Rinascita Italica di Salvatore Brizzi
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Punto primo la scusa “eh ma anche noi siamo stati un popolo di migranti, pensa come si sarebbero sentiti i tuoi nonni se li avessero trattati cosi” ma chi dice che non l’hanno fatto?
Mio zio mi raccontava che in Argentina dormiva in delle baracche fatte di lamiera, ma questo ovviamente non è un dato significativo su cui riflettere in quanto il “occhio per occhio dente per dente” lo abbiamo lasciato indietro di almeno 2019 anni, o almeno così si dice, il punto è che le condizioni di migrazione di allora erano diverse, l’America e il Sud America erano in forte espansione edilizia, quindi avevano bisogno di manodopera, oggi?
Direi che non è proprio così, punto secondo poco considerato ma di fondamentale importanza per capire che al momento l’integrazione è un mito.
Questo vuol dire che un Italiano che immigrava in America e stava lì 2 anni diventava un Americano, in quanto non aveva possibilità di contatti diretti con la madre patria, questo cambiava tutto, perché la psicologia dell’individuo veniva influenzata, e così egli diveniva a tutti gli effetti un membro della società Americana: pagava le tasse, lavorava e portava valore all’economia di quest’ultima, oggi invece cosa succede?
Un Africano che viene qui diventa un italiano dopo due anni che sta in Italia? NO! Questo gli impedirà di trasformarsi e porterà ad una ghettizzazione, un africano in Italia resterà un africano e non diventerà un Italiano.
C’è da considerare poi che la disparità di potere d’acquisto tra un ventenne italiano e un ventenne immigrato fa sì che i due non possano essere compatibili, diverso è per chi nasce in Italia e frequenta la scuola fin da ragazzino, ma in questo articolo si vuol analizzare il fenomeno dell’immigrazione “Incontrollata”.
Tu onestamente hai mai visto qualche ragazzo africano in una pizzeria? In un ristorante? Io no, e ne ho avuto la conferma l’altro ieri quando chiedendo ad un mio collega guineano come spendesse i soldi che guadagnava mi ha risposto: “Io non ne spendo soldi, sono tutti sulla mia post pay” ma infatti non è ha bisogno perché giustamente li fanno mangiare, dormire, gli comprano pure i vestiti e quindi perché dovrebbero spendere i soldi che guadagnano qui?
E ora torniamo al punto di partenza “che beneficio porta alla mia patria questo flusso incontrollato di immigrazione?” Che beneficio portano all’economia del MIO PAESE? Non della mia mafia…
Ed eccoci ora arrivati al nocciolo della questione “Ama il prossimo tuo come te stesso” ormai questo slogan sui social è virale, vestono di finto buonismo un concetto detto da un Maestro che era tutto tranne che buonista, una frase del genere ha varie chiavi di lettura, tralasciando il significato più esoterico dell’indicazione evangelica, soffermiamoci sul significato prettamente storico-sociale, perché seppure le SUE frasi sono infinite non possono essere slegate da tale contesto per essere meglio apprezzate.
Ai tempi di Gesù le società erano un pò diverse dalle nostre.
Non essendoci mezzi di trasporto veloci: quali aerei, motonavi, macchine ecc… gli individui componenti delle collettività erano autoctoni, quindi il tuo prossimo era al 99% un tuo conterraneo ecco che quindi il Maestro puntava a creare una Comunità, fondata anche sull’Identità di appartenenza ad una data terra.
Inoltre è paradossale travisare questa indicazione, se io non riesco ad amare il mio prossimo ad esempio mio fratello (di sangue) o il mio vicino di casa, come posso minimamente pretendere di poter amare un estraneo che viene da un altro continente? Capisci che la cosa è impossibile, se io non amo un mio connazionale e anzi gli impongo la Pace con manifestazioni che sfociano in atti di violenza (paradosso bellissimo) come posso Amare un mio fratello Africano?
Capisci che il tuo sarà solo un amore di facciata dettato da azioni totalmente meccaniche e moralistiche che fanno leva sul senso di colpa? Prima di usare le parole di Gesù sarebbe utile leggere il Vangelo.
Secondo te è più Amorevole aprire i porti e far arrivare i ragazzi Africani (maschi in ottima forma tra i 20-30 anni della classe medio-alta) spinti da azioni propagandistiche di false promesse e stiparli in cooperative dove vengono trattati da schiavi. Oppure per il loro bene è meglio chiudere i porti e bloccare questo flusso di schiavitù? Io spero che gli Italiani possano ritrovare l’Amore per la Patria. In fondo siamo anche stati avvisati in quanto, 1984 non è un romanzo, ma è una profezia!
(Articolo di Orlando Brusco)
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