Racconto breve, quest’articolo è suddiviso in due parti:

  • nella prima trovi un racconto breve che fa riflettere; 
  • nella seconda trovi la spiegazione; 

Racconto Breve: Taxi 101 

racconto breve

racconto breve: taxi 101

Un taxi era parcheggiato nell’apposita piazzola di sosta sulla tredicesima strada quando ad un tratto salirono a bordo quattro ragazzi, il tassista chiese loro la destinazione e il più giovane rispose “ti guideremo man mano, tu parti pure” .

Il tassista un pò sospettoso mise la prima e partì verso l’ignoto, arrivati al primo semaforo il più grande dei tre disse “gira a destra”, il tassista eseguì l’ordine e si ritrovarono in un quartiere di lusso, con immensi palazzi e negozi di classe, allora il più esuberante dei quattro disse “alla prossima a sinistra” arrivati all’incrocio il più timido disse “forse è meglio proseguire diritto faremo prima”… il tassista un po’ interdetto proseguì diritto, si ritrovarono in un quartiere pieno di casinò i due lati della strada erano costeggiati da slot e locali di ogni genere. 

La situazione peggiorò ulteriormente quando il più giovane disse “fermati qui e aspetta un secondo che provo a giocare” il tassista si fermò, e dopo dieci minuti il ragazzo rientro molto arrabbiato, evidentemente le cose non dovevano essere andate benissimo. 

Al suo rientro il ragazzo disse “alla prossima a sinistra” il tassista esegui l’ordine, questa volta lo scenario cambiò totalmente si ritrovarono in un quartiere malfamato, case diroccate, barboni ad ogni angolo della strada allora

il più esuberante disse “ma come ti è venuto in mente di girare a sinistra? Dovevamo proseguire diritto, torniamo indietro” il più piccolo sentendosi ferito nell’orgoglio disse “ sei tu che ti sbagli, continuiamo diritto e poi svoltiamo a destra”

il tassista non sapendo cosa fare decise di ascoltare il primo dei due, non sentendosi al sicuro in quel quartiere, tornati indietro si ritrovarono in un porto…stavano cominciando ad allontanarsi dalla città “ecco ci siamo persi” sbottò il più piccolo

“tutta colpa tua” disse il più timido al più grande

“ te lo avevo detto che dovevamo girare a sinistra”

allora il più esuberante esclamò “siete tutti degli imbecilli non arriveremo mai in tempo alla festa” da li in poi iniziò una disputa su chi avesse ragione e chi avesse torto, disputa che durò molto finchè non riuscirono ad arrivare alla festa la quale ovviamente era quasi finita.

Il taxi era parcheggiato nella solita piazzola della tredicesima strada in attesa quando salirono a bordo quattro individui, abbigliamento elegante e di gran classe, ma tra i quattro vi era uno che spiccava per ardore e magnificenza sembrava un re di altri tempi, il tassista li salutò molto cordialmente e gli chiese la loro destinazione, a quel punto successe qualcosa di strano.

Uno dei tre si rivolse con lo sguardo al “re” il quale con un cenno del capo gli diede il permesso di parlare “le diremo noi man mano la destinazione, al primo semaforo giri a destra” il tassista memore dell’esperienza della notte precedente,  un pò sconfortato mise la prima e partì, arrivato al semaforo svoltò a destra come indicato dal passeggero, quegli individui erano strani, diversi da tutti, molto posati, disciplinati ma la cosa più sorprendete per il tassista fu che nessuno diceva una parola se il re non dava il permesso.

breve racconto

In quella macchina si percepiva un’aria di controllo, di sicurezza… come se tutto stesse andando secondo un flusso prestabilito, gli scenari che si susseguirono furono fantastici, quartieri di lusso, vetrine da capogiro, teatri, il tassista scoprì luoghi per lui sconosciuti nonostante facesse questo mestiere da un sacco di tempo, in attesa di altre istruzioni aveva rallentato il passo per godere di quello spettacolo di luci e magnificenza,

“sapete è strano, faccio questo mestiere da tanto tempo e non ho mai visto questi posti”

nessuna risposta, se non un sorrisino velato da parte del “re” il quale diede il permesso di parlare al più grande dei tre “lo vede quel cancello verde lì in fondo? Quella è la nostra destinazione” il tassista parcheggiò di fronte al cancello, i quattro saldarono il conto e ringraziarono per il servizio.


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Racconto Breve Spiegazione 

Come è ben spiegato nell’articolo:”Tutto quello che non ti hanno mai detto sull’Ego” : 

Ogni uomo non ha un “Io” sviluppato ma è schiavo di tanti piccoli “io” ognuno con i suoi desideri.

racconto breve

Questo vuol dire che prima prometti alla tua ragazza “amore eterno” e poi quando subentra un’altro “io”, con i suoi desideri, la tradisci. Prima affermi di dedicare la tua vita ad un obiettivo e il giorno dopo ti dedichi all’obiettivo opposto. Non abbiamo un “io” sviluppato ma siamo schiavi di desideri passeggeri. Prima decidi di rispettare una dieta e poi l’abbandoni. Ti iscrivi in palestra e dopo lasci. Dov’è la libertà in tutto questo se continuamente siamo in balia di tanti piccoli “io” che prendono il controllo della nostra vita?

Non a caso la favola di pinocchio è un racconto simbolico, siamo burattini nelle mani della società. E diamo retta al gatto e alla volpe, che sono i nostri pensieri e le nostre emozioni che senza una corretta disciplina, ci fanno soffrire.

Mi iscrivo all’università sotto l’influsso di un “io” e poi, qualche mese dopo sotto l’influsso di un altro “io” decido di trovarmi un lavoro e di lasciare la facoltà universitaria. Questo accade perché non abbiamo un “centro”, un “io maturo”. Prendiamo una decisione e non riusciamo a portarla a termine e nemmeno ci rendiamo conto che agiamo sotto l’influsso di diversi “io”

Nella prima parte di questa storia entrano in macchina quattro ragazzi i quali devono arrivare in un luogo prestabilito ma causa la loro poca disciplina (essendo schiavi di tanti desideri passeggeri) finiscono per arrivare tardi alla festa, loro rappresentano i nostri “vari io” senza il controllo di un “padrone” che li guida lungo la strada della vita, anche i luoghi sono simbolici come i nostri protagonisti passano dal quartiere più ricco al quartiere più malfamato…anche noi senza un’adeguata disciplina e la costruzione di un “testimone” passiamo da stati di euforia a stati di tristezza totale procrastinando sempre di più il nostro obiettivo.

La seconda parte invece racconta una storia ben diversa, abbiamo sempre quattro personaggi ma questa volta è presente il “padrone” il quale mantiene sempre sotto controllo la situazione…lui non parla mai, non deve farlo, deve solo osservare e dare ordini ai “vari io” i quali se ben disciplinati, riescono a portare la macchina a destinazione in breve tempo, anche qui i luoghi sono simbolici…infatti le meraviglie mai viste prima dal tassista rappresentano le parti del nostro Essere inesplorate e accessibili solo se il Re siede sul Trono.

(Articolo scritto da Orlando Brusco)

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