Voglio raccontarti due storie, di quelle che ti fanno sorridere perché sono belle, ti scaldano il cuore, ma proprio per questo, oggi, quasi non sembrano reali, per quanto diverse dal rumore che viene fuori dai nostri telegiornali ogni giorno. Prima di raccontarti le storie di una mamma e di un meccanico, vorrei fare con te un gioco. Facile, si intende, ti ci vuole solo qualche minuto e un po’ di fantasia.
Ti chiedo di dirmi l’amore che vorresti. Intendo i gesti, le attenzioni, quello che ti piacerebbe ricevere dagli altri. Non voglio farti scendere nei particolari, ma per esempio io vorrei che le persone mi ascoltassero con interesse quando parlo, oppure che rispettassero le mie idee, che mi dessero una mano quando ne ho bisogno. Come vedi sono cose semplici. Chiediti. Qual è l’amore che vorrei? E scrivi anche poche cose che ti piace ricevere dalle persone che ami.
Poi, mettiti comodo e ascolta queste due storie.
Sul palco allestito per l’esecuzione, il condannato a morte per omicidio, bendato e col cappio giù stretto intorno al collo, aspettava la sua fine. Una donna, facendosi largo tra la folla si avvicina, scambia poche, importanti parole, e poi lo colpisce al volto con uno schiaffo. Come madre della vittima ha il diritto, secondo la legge iraniana, di risparmiare la vita all’assassino del figlio: lei lo perdona e il giovane è salvo.
Avrebbe potuto chiedere un risarcimento di molte migliaia di euro avendolo perdonato, ma rifiuta quei soldi, non le interessano e li devolve in beneficenza. Avrebbe potuto, semplicemente, restare in silenzio e lasciare che la legge facesse il suo corso, togliendo la vita a colui che le aveva ucciso, sette anni prima, suo figlio. Ma Samereh Ainejad ha scelto la strada più difficile: perdonare, quindi amare.
Alcuni anni fa, insieme con la mia famiglia, stavamo andando in auto in Francia. Arrivati a Genova (siamo calabresi), l’auto si guasta e non riparte più. Bloccati a metà strada e a oltre mille chilometri da casa, letteralmente a piedi. Il meccanico a cui ci rivolgiamo ci offre la sua auto. Noi eravamo dei perfetti sconosciuti, venuti dalla parte opposta dell’Italia e la sua auto migliore della nostra. Poteva dirci dove noleggiarne una, affittarci la sua o chiedere una cauzione. Invece di offrì la sua tuo senza chiederci nulla in cambio.
Di solito sentiamo dire che nessuno fa niente per niente, siamo disillusi rispetto alla possibilità che gli altri possano davvero amare in questo modo. Ma le due storie che ti ho raccontato, sebbene così diverse e lontane, dimostrano il contrario. E sono anche quelle storie che ti scaldano il cuore, attirano la tua attenzione e ti sembrano straordinarie. Perché?
Perché sono le storie in cui il protagonista non chiede niente in cambio, ma fa tutto quello che può per aiutare gli altri. Perché il protagonista non dona qualcosa ad amici o parenti, ma a chi non conosce, addirittura a chi gli ha fatto del male. Perché il protagonista ama senza chiedere nulla, senza puntare a guadagnarci qualcosa. Questo è l’amore, questo accade quando quel poco che possiamo fare per gli altri, diventa tutto quello di cui loro, in quel momento, hanno bisogno. Sembra poco, ma vale tantissimo.
Qual è l’amore che vorresti? L’hai fatto il gioco che ti ho proposto all’inizio? Noi non siamo super eroi, non combattiamo il crimine sfrecciando sopra i tetti delle città, non ci arrampichiamo sui muri, non diventiamo invisibili. Possiamo fare poco, io come te, ma hai mai pensato che quel poco potrebbe essere davvero tutto per qualcuno?
Vorrei che almeno ci provassi, per vedere cosa succede. Prendi l’elenco che hai scritto, quello che vorresti ricevere, e prova a realizzarlo nei prossimi sette giorni. Non è tanto, solo una settimana. Segui le tracce lasciate dal meccanico e dalla mamma capace di perdonare l’assassino di suo figlio: riversa l’amore che vorresti senza chiedere nulla, neanche gratitudine o apprezzamento per quello che farai. E poi fallo verso chiunque: non scegliere i tuoi amici, non solo, ma dallo a chiunque incontri, che sia un collega che ti sta antipatico, uno sconosciuto che incroci sul tram, che sia qualcuno che non vedrai mai più in vita tua.
Per sette giorni prova ad amare senza chiedere nulla, senza escludere nessuno. Non cambierai il mondo, è vero, non sconfiggerai la corruzione e non eliminerai la cattiveria dalla nostra società, e sicuramente nemmeno dal tuo quartiere. Però farai la cosa giusta, quella che vorresti ricevere, farai qualcosa che, sebbene sarà sicuramente poco per te, potrebbe essere davvero tutto per qualcun altro.
L’articolo che hai appena letto è stato scritto da Giacomo Papasidero, creatore di http://diventarefelici.it/, se vuoi approfondire l’argomento sull’ Amore Incondizionato e su come applicarlo nella tua vita allora clicca qui 😉
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