Stai cercando degli aforismi di Gurdjieff?
In questo articolo ne trovi veramente tanti, ho raccolto diverse sue citazioni, frasi e aforismi da 3 libri in particolare. Su Gurdjieff avevo già scritto un articolo dove spiegavo “3 Lezioni Straordinari da Gurdjieff” che ti consiglio di leggere.
Gurdjieff è famoso sopratutto per ciò che scrisse o per ciò che scrissero di lui.
Tuttavia non smise mai di comporre musica, improvvisando quasi ogni giorno, su una specie di armonium portatile, inni, preghiere e melodie di ispirazione curda, armena, o afghana, che Thomas de Hartmann annotava e trascriveva. (Tratto da pag 18 di “Incontri con Uomini Straordinari”. Puoi ascoltare la musica composta da Gurdjieff qui: “Gurdjieff e Hartmann al piano” e qui ” Gurdjieff Harmonium“)
Gurdjieff Aforismi: “Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto”
- L’uomo non ha un ‘Io’ permanente ed immutabile. Ogni pensiero, ogni umore, ogni desiderio, ogni sensazione dice ‘Io’. E ogni volta sembra doversi ritenere certo che questo ‘io’ appartiene alla Totalità dell’uomo, all’uomo intero, e che un pensiero, un desiderio, un’avversione sono l’espressione di questa Totalità. In realtà nessuna prova può essere portata per convalidare questa affermazione. Ogni pensiero dell’uomo, ognuno dei suoi desideri si manifesta e vive” in un modo completamente indipendente e separato dalla sua Totalità. E la Totalità dell’uomo non si esprime mai, per la semplice ragione che non esiste come tale, salvo che fisicamente come una cosa, ed astrattamente come un concetto. L’uomo non ha un ‘Io’ individuale. Al suo posto vi sono centinaia e migliaia di piccoli ‘io’ separati che il più delle volte si ignorano, non hanno alcuna relazione, o, al contrario, sono ostili gli uni agli altri, esclusivi ed incompatibili. Ad ogni attimo, ad ogni momento, l’uomo dice o pensa ‘Io’ (Per approfondire leggi questo articolo” Tutto quello che non ti hanno mai detto sull’Ego“)
- E’ un’illusione quella che i nostri movimenti siano volontari: in realtà essi sono automatici. I nostri pensieri e sentimenti sono ugualmente automatici.
- Fissa la tua attenzione su te stesso, sii cosciente in ogni momento di quello che pensi, senti desideri e fai (Per saperne di più:” Qui e Ora, cos’è?“)
- Non lamentarti
- Lo sviluppo dell’uomo, egli diceva, si effettua secondo due linee, ‘sapere’ ed ‘essere’. Ma affinché l’evoluzione avvenga correttamente, le due linee devono procedere insieme, parallele l’una all’altra e sostenersi reciprocamente. Se la linea del sapere sorpassa troppo quella dell’essere, e se la linea dell’essere sorpassa troppo quella del sapere, lo sviluppo dell’uomo non può farsi regolarmente; prima o poi deve fermarsi.
- l’uomo, come tutte le altre creature viventi, è sostanzialmente un trasformatore di energia che verrà riassorbito a suo tempo nel substrato indifferenziato dell’ecologia cosmica…. tuttavia, a differenza di altre creature, egli può scegliere se partecipare a tutto ciò in maniera ATTIVA oppure passiva
- Quelli che chiamiamo pensieri non sono pensieri.Noi non abbiamo pensieri: abbiamo varie etichette, alcune brevi, altre concise, altre lunghe, ma nient’altro che etichette.Queste etichette vengono trasferite da un posto all’altro.Le richieste provenienti dall’esterno sono ciò che noi riceviamo sotto forma di impressioni. Ma le richieste non vengono solo dall’esterno, provengono anche da diversi punti interni. E tutto dev’essere messo in codice.Questo caos è ciò che chiamiamo pensieri e associazioni.
- Ogni momento, preso da solo, rappresenta una particella dell’eterna creazione
Gurdjieff spiegava nel dettaglio la Legge dell’Ottava ( Per capire come funziona leggi “ Legge dell’ottava spiegata in modo semplice“)
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Gurdjieff Aforismi: “Incontri con Uomini Straordinari”
- Dopo aver fatto pausa per caricare la pipa, mio padre disse che, secondo lui, questa leggenda risaliva ai sumeri, popolo ancora più antico dei babilonesi, e che essa era certamente all’origine del racconto del diluvio nella Bibbia degli ebrei, alla radice della concezione cristiana del mondo; i nomi soltanto erano stati cambiati, come pure alcuni particolari in determinati punti. […] Quel XXI canto fu ripetuto tante volte durante quella notte, che mi è rimasto scolpito nella memoria per tutta la vita.
Vi si diceva:”Ti rivelerò, Gilgames, un triste mistero degli Dei: Come essi si riunirono un giorno Per decidere di sommergere la terra Suruppak senza dire nulla ad Anu suo padre. Né al Signore, il grande Enlil, Né a colui che sparge felicità, Nemuru, e neanche al principe del mondo sotterraneo, Enua. Chiamò vicino a sé suo figlio Ubaratut, e gli disse:<< Figlio, costruisci una nave con le tue mani, con te prendi i tuoi cari, e i quadrupedi e gli uccelli di tua scelta, perché gli Dei hanno deciso irrevocabilmente di sommergere la terra di Suruppak>>
- Mio padre aveva una concezione chiara, semplice e ben definita dello scopo della vita umana. Nella mia gioventù egli mi diceva spesso che l’aspirazione fondamentale di ogni uomo dovrebbe essere quella di conquistare la propria libertà interiore e di prepararsi cosi’ una felice vecchiaia. Per riuscirci l’uomo doveva acquisire dei dati che gli permettessero di obbedire senza cedimento ai quattro comandamenti seguenti:
- Amare i propri genitori;
- Conservare la propria purezza sessuale;
- Dimostrare uguale cortesia nei riguardi di tutti, ricchi o poveri, amici o nemici, schiavi o potenti, a qualsiasi religione essi appartengano; interiormente però rimanere libero e non fare mai troppo affidamento su nulla e su nessuno.
- Amare il lavoro in sé e non per il guadagno.
- Mio padre, adoperava nei miei riguardi ciò che io chiamerò persecuzioni sistematiche. Fra di esse, una delle più rilevanti era questa: durante la mia infanzia mio padre prendeva in ogni occasione propizia le misure necessarie, perché, invece dei fattori d’impulsi chiamati avversione, disgusto, ripugnanza, vigliaccheria e altri, si stabilissero in me i dati corrispondenti a un atteggiamento di indifferenza nei riguardi di tutto ciò che di solito genera tali impulsi. […] Ricordo molto bene come, a questo scopo, egli nascondesse nel mio letto una rana, un lombrico, un topo o un qualsiasi animale suscettibile di provocare uno dei suddetti impulsi, oppure mi costringesse a prendere in mano serpenti non velenosi, e perfino a giocare con essi. […] Quante volte, in seguito, mi sono ricordato di quei momenti per ringraziarlo con tutto il mio essere di ciò che aveva fatto per me!
- Bogacevskij mi esortava spesso a non adottare nessuna delle convenzioni in uso nell’ambiente nel quale vivevo e neanche quelle di qualsiasi altro ambiente.
- Venni accolto presso degli Esseni, per la maggior parte Israeliti, che, per mezzo della musica e di antichi canti ebraici, avevano fatto crescere delle piante nel giro di una mezz’ora (pag. 190)
- Nell’istante in cui un uomo pensa ad un oggetto concreto a lui esterno, i suoi muscoli si tendono o si contraggono e, per così dire, vibrano nella direzione dell’oggetto verso il quale vanno i suoi pensieri. (Per saperne di più, leggi il sesto di questi libri “6 Libri Esoterici“)
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Gurdjieff Aforismi: ” Vedute sul Mondo Reale”
- In realtà l’uomo non è capace della sia pur minima azione indipendente o spontanea. Tutto è soltanto e unicamente il risultato di influenze esteriori. L’uomo che noi conosciamo è una macchina. In primissimo luogo, ognuno deve comprendere la propria meccanicità. Ma questa comprensione può venire soltanto da una osservazione di sé condotta correttamente
- Interiormente siamo divisi, ma soltanto con l’osservazione e lo studio possiamo riconoscere la pluralità del nostro essere.
- Ci sono diversi stati di coscienza:
- il sonno, in cui la nostra macchina continua a funzionare, ma funziona a pressione ridotta;
- lo stato di veglia, che è quello in cui ci troviamo in questo momento.
Questi sono gli unici due stati conosciuti dall’uomo ordinario.- lo stato chiamato “coscienza di sé”: è il momento in cui l’uomo è presente a se stesso e alla propria macchina. Solitamente, noi conosciamo questo stato soltanto per qualche attimo. Ora, quando siete pienamente e continuamente coscienti dell’“io”, di ciò che esso fa e di quale “io” si tratta, diventate coscienti di voi stessi. La coscienza di sé è il terzo stato
- Se aiutate gli altri, sarete aiutati; forse domani, forse tra cent’anni, ma sarete aiutati. La natura non può fare a meno di pagare i propri debiti. È una legge matematica, e tutta la vita è matematica.
- Guardandoci indietro, ricordiamo sempre e soltanto i periodi difficili della nostra vita, e mai quelli tranquilli. Questi ultimi non sono che sonno. I primi sono lotta, e quindi vita.
- L’uomo ordinario non ha né anima né volontà. Ciò che normalmente si chiama “volontà” non è che la risultante dei desideri. Se un uomo prova un certo desiderio, e contemporaneamente gli spunta un desiderio opposto, più forte del primo, il secondo inghiotte il primo, facendolo sparire. Ecco ciò che si definisce volontà nel linguaggio ordinario. Il bambino non nasce mai con un’anima. L’anima può essere acquisita soltanto nel corso della vita; non solo, ma è un gran lusso, riservato a pochissimi uomini. La maggior parte della gente trascorre tutta la vita senz’anima, senza padrone. Per la vita ordinaria, l’anima non è affatto necessaria. Ma l’anima non può spuntare dal nulla. Ogni cosa è materiale. Anche l’anima è materiale, pur essendo costituita da una sostanza molto sottile. Per acquisire un’anima bisogna innanzitutto avere la sostanza corrispondente.
- Non giudicare un uomo dalle parole altrui.
- Insegnando agli altri, imparerai tu stesso.
- Il riposo non dipende dalla quantità ma dalla qualità del sonno.
- Ognuno di voi non è che un banale esemplare di automa animato. Probabilmente pensate che, per fare ciò che fate e per vivere come vivete, siano necessari un’“anima” e persino uno “spirito”. Ma forse basta una chiavetta per ricaricare la molla del vostro meccanismo. La vostra razione quotidiana di cibo contribuisce a ricaricare questa molla e a rinnovare continuamente l’inutile sarabanda delle vostre associazioni. Da questo sfogo emergono dei pensieri slegati, che voi cercate di connettere insieme presentandoli come preziosi e personali. E, altrettanto, coi sentimenti e le sensazioni passeggere, con gli umori e le esperienze vissute, ci creiamo il miraggio di una vita interiore. Ci vantiamo di essere coscienti, capaci di ragionamento, parliamo di Dio, dell’eternità, della vita eterna, e di argomenti elevati; parliamo di tutto ciò che si può immaginare; discutiamo, definiamo e valutiamo, ma omettiamo di parlare di noi stessi e del nostro reale valore oggettivo.Tutte le nostre conoscenze non sono altro che semplici informazioni, e possono essere tanto utili quanto inutili. Assorbendolo come spugne, noi possiamo facilmente restituirle parlandone con logica e convinzione, pur senza capirci nulla. E con la stessa facilità possiamo perderle, perchè non sono nostre, ma sono state riversate dentro di noi come un liquido in un recipiente. Briciole di verità sono sparse dappertutto, e per coloro che sanno e comprendono è impressionante constatare come la gente viva a contatto con la verità, e tuttavia sia cieca e incapace di penetrarla.La Grande Conoscenza viene trasmessa per successione di era in era, di popolo in popolo. Di razza in razza. I grandi centri iniziatici in India, Siria, Egitto, Grecia, rischiararono il mondo di vivida luce. La verità, fissata per mezzo di scritti simbolici e di leggende, viene trasmessa alle masse per essere conservata sotto forma di costumi e di cerimonie, di tradizioni orali, di monumenti, di arte sacra, tramite il messaggio segreto della danza, della musica, della scultura e dei vari riti.
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Gurdjieff Aforismi
Qui trovi i link che ti portano ai libri dalla quale ho estrapolato i “Gurdjieff aforismi” 🙂
- Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto (scritto da Ouspensky)
- Incontri con Uomini Straordinari (scritto da Gurdjieff)
- Vedute sul mondo reale (scritto da Gurdjieff)
Per comprendere meglio i Gurdjieff aforismi ti consiglio di leggere questi articolo di approfondimento: