Crederci è fondamentale. Crederci è la differenza che c’è tra un obiettivo raggiunto e uno non raggiunto. Quando dico “crederci” intendo un ardente desiderio che non accetta la sconfitta e nessun’altro risultato oltre a quello che si è posti.

storie motivazionali

Ogni grande risultato parte da un’ambizione, dalla chiarezza d’intenti e da una voglia matta di farcela. Durante il percorso ci saranno errori e battute d’arresto ma se continuerai a crederci, un giorno potrai raggiungere il tuo obiettivo. Non aver paura di sbagliare, agisci e sii costante nel far seguire azioni pratiche alla tua Visione.  

In questo articolo ti racconto 4 storie (tratte dal Libro:”Pensa e arricchisci te stesso”) dove il “crederci” ha fatto la differenza 

Napoleon Hill raccontò: 

Edwin C. Barnes voleva lavorare con Edison, non per Edison. Il problema era che non conosceva personalmente l’inventore e non aveva abbastanza denaro per pagare il biglietto ferroviario per recarsi a Orange, nel New Jersey. Queste due difficoltà avrebbero scoraggiato la maggioranza degli uomini dal fare un minimo tentativo, ma il suo non era un desiderio normale!

Barnes si presentò al laboratorio di Edison e gli enunciò la sua intenzione di entrare in affari con lui. Anni dopo, raccontando il loro primo incontro, l’inventore disse: “Stava di fronte a me e aveva tutto l’aspetto di un vagabondo, ma c’era qualcosa nella sua espressione che mi diceva quanto fosse determinato ad avere ciò per cui era venuto. In anni di rapporti interpersonali, avevo appreso che quando un uomo vuole veramente una cosa, fino in fondo, tanto da mettere in gioco in un attimo tutto il suo futuro, la otterrà di sicuro. Gli diedi l’occasione che cercava perché avevo capito che era deciso a non muoversi se non l’avesse ottenuta. Gli eventi successivi hanno dimostrato che nessuno dei due si sbagliava” 

Non fu l’aspetto fisico a dare a quel giovanotto l’occasione che cercava. Tutt’altro, fu il suo modo di pensare, il suo crederci sempre e comunque. 

Non disse dentro di sé:<< A cosa serve quello che faccio? Meglio cambiare idea e cercare un impiego da venditore>> ma si disse << Sono venuto qui per entrare in affari con Edison e ci riuscirò anche se dovessi metterci il resto della mia vita>> Ne era convinto!

Quando si presentò, l’opportunità aveva un senso e una forma diversi da quelli che si attendeva Barnes. È uno dei tranelli delle occasioni: di solito, infatti, esse hanno l’abitudine di insinuarsi da una porta secondaria, spesso mascherandosi da svantaggi o temporanee sconfitte. Questo è forse il motivo per cui molti non riescono a riconoscerle. 

Edison aveva perfezionato una macchina per l’ufficio, a cui diede il nome di dittafono. I suoi venditori non ne erano entusiasti poiché ritenevano hce fosse difficile piazzarla. Barnes sapeva di poter vendere il dittafono, lo disse apertamente a Edison, che gli diede l’occasione di dimostralo. Cspita se lo vendette! Il realtà, ci ricavava tanti utili che l’inventore firmò un contratto con lui, cedendogli la distribuzione e la commercializzazione della macchina in tutto il paese. Adesso erano soci e Barnes potè arricchirsi, inoltre provò che crederci e impegnarsi seriamente, porta a raggiungere i propri obiettivi. 

Crederci 

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Molto tempo dopo, R.U. Darby recuperò le perdite subite e fece grandi affari scoprendo che il desiderio può essere trasformato in oro. Per leggere la storia di Darby che si fermò a scavare ad appena un metro dall’oro, leggi l’articolo:”Storie Motivazionali” 

Fece la scoperta quando aveva già iniziato la carriera di assicuratore nel ramo vita. Fece la scoperta quando aveva già iniziato la carriera di assicuratore nel ramo vita. Consapevole di aver sprecato una grande fortuna essersi fermato ad appena un metro dall’oro, mise a frutto l’esperienza nel nuovo lavoro dicendo semplicemente a se stesso:”Mi sono arrestato a un metro dalla fortuna, ma ora non smetto mai se un cliente rifiuta quando gli chiedo di comprare una polizza” 

Darby divenne uno dei pochi assicuratori a vendere ogni anno più di un milione di dollari di polizze. Prima che arrida il successo, ogni uomo può essere sicuro di andare incontro a temporanee battute d’arresto o veri e propri fallimenti. Quando si è sconfitti, sembra che la cosa più logica sia cambiare strada, rinunciare al progetto. Così fanno quasi tutti. Più di 500 persone di successo mi hanno detto di essere riusciti spesso in ciò che facevano appena un passo dopo essere stati sconfitti. Il fallimento si diverte a imbrogliarci quando il successo è alla nostra portata. Crederci ancora fa la differenza. 


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Crederci: il motore V-8

crederci

crederci, portò alla realizzazione del motore V-8

Quando decise di produrre il celebre motore V-8, Henry Ford voleva che tutti gli otto cilindri fossero fusi in un unico blocco: gli ingegneri ricevettero istruzioni per preparare un progetto adatto. Lo disegnarono, ma tutti erano convinti che fosse impossibile fondere in un unico pezzo un motore a otto cilindri. 

Ford disse:<< Producetelo ugualmente!>>                                                                                                                   

 <<Ma come>>, risposero all’unisono, <<non è possibile>>                                                                                   

<<Procedete>>, ordinò il grande industriale << e non fermatevi finché non ci riuscite , indipendentemente dal tempo impiegato>>

Gli ingegneri proseguirono le prove. Passarono sei mesi senza che accadesse nulla. Altri sei mesi senza risultati. I tecnici mettevano alla prova tutti i risultati  

I tecnici mettevano alla prova tutti i progetti concepiti dagli ingegneri, ma il motore non ne voleva sapere di funzionare. Sembrava impossibile. Alla fine dell’anno Ford chiamò a rapporto gli ingegneri che lo informarono di non aver trovato il modo di eseguire il suo ordine. <<Continuate>>, disse Ford. << Lo voglio e lo avrò>>. 

Obbedirono e poi, come per magia, fu scoperto il segreto. La determinazione di Ford l’ebbe vinta. 

Il crederci prima di avere delle prove concrete, portò Ford a raggiungere il suo obiettivo. Il paradigma di un sognatore infatti non è vedere per credere ma credere per vedere. Se ci credi lo vedrai realizzarsi. 


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Crederci 

crederci

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L’ultima storia che voglio raccontarti è breve ma mette bene in risalto come l’atteggiamento mentale sia determinante. 

La mattina dopo il grande incendio di Chicago (1871), un gruppo di commercianti stazionava in State Street e osservava i resti fumanti di quelli che erano stati i loro negozi. Si riunirono per decidere se impegnarsi nuovamente nella ricostruzione o lasciare la città per ricominciare in un altro posto della nazione. Tutti, tranne uno, decisero di lasciare Chicago. Il commerciante che optò per la permanenza puntò il dito contro le macerie del suo negozio e disse:<< Signori, costruirò su questo stesso punto il più grande magazzino del mondo, anche se dovessero ancora radermelo al suolo>>. 

Marshall Field, questo il nome del commerciante, ricostruì la bottega, che oggi campeggia in forma di grande magazzino, monumento alla forza dello stato mentale noto col nome di desiderio ardente. 

Per trasformare il crederci in risultati concreti bisogna lavorare su questi passi: 

  1. Avere una Visione o un Sogno su cui lavorare; 
  2. Trasformare il sogno in un obiettivo con una data di scadenza; 
  3. Creare un programma di azioni pratiche da fare, possibilmente giornaliero (dipende dal tipo di obiettivo) 
  4. Impegnarsi facendo il meglio che si riesce a fare;
  5. Magari trovare un mentore e dei collaboratori; 
  6. Essere flessibili, capendo dove si sta sbagliando e modificando le strategie che non funzionano; 
  7. Essere tenaci e crederci nonostante le difficoltà; 

Leggi anche:

E a te quale di queste storie sul crederci, ti è piaciuta di più? 


Importante: 

Alex Bellini (sportivo estremo) ha attraversato il Pacifico in barca a remi in solitaria per più di 35,000 Km e ha deciso di diffondere le sue strategie in un videocorso straordinario.

Lo trovi qui:” Come Raggiungere Obiettivi  Quasi Impossibili” 

come raggiungere obiettivi quasi impossibili