Oggi voglio spiegarti perché, alcuni dei consigli che leggerai più spesso sull’autostima, in realtà sarebbero inutili se li seguissi. Così capirai cosa, invece, devi fare e alla fine ti svelo tre approcci efficaci per avere un’autostima sana e positiva.

Consiglio numero uno: vestiti bene e cura il tuo aspetto. Avere un aspetto ordinato, preciso e non trasandato è un suggerimento che ho letto praticamente sempre. È un errore perché si basa sul giudizio degli altri. Alzi la mano chi si trucca per stare in casa da sola, con il gatto. E alzi la mano chi mette la cravatta mentre è in cucina, da solo con il cane. Nessuno vero? Curare l’aspetto fa leva sul giudizio degli altri, sull’apparire in modo più positivo.  Non migliora la tua autostima e ti rende vulnerabile (e dipendente!) da quello che pensano e dicono gli altri.

Consiglio numero due: sii generoso e aiuta gli altri. In teoria dovrebbe farti sentire meglio e dare una mano potrebbe dimostrare il tuo valore. In realtà quando aiuti gli altri per aiutare te stesso fai sempre un pessimo servizio, agisci in modo egoista (non ti interessano davvero gli altri ma come starai tu dopo!) e rimani sempre legato al giudizio positivo che le persone avranno di te per i tuoi comportamenti “altruisti”.

Consiglio numero tre: parlati in modo motivante e positivo. Se vuoi avere una buona autostima, non devi convincerti di essere bravo, ma capire se lo sei. Spesso la motivazione che va di moda spinge solo ad auto illudersi di essere migliori. Questa auto suggestione non dura se è solo qualcosa che ti ripeti e non ci credi davvero. Il modo in cui ti parli è importante, ma non è semplicemente cambiando linguaggio che avrai un’autostima migliore.

Consiglio numero quattro: ripensa ai tuoi successi. Sembra un buon modo per motivarti e ricordati quanto hai fatto di buono, ma l’errore sta nel pensare che la tua autostima dipenda da cosa hai saputo fare, dai risultati che hai ottenuto. Ecco una buona notizia (e il motivo per cui questo consiglio non funziona davvero): la tua autostima non ha niente a che vedere con i risultati che ottieni.

Consiglio numero cinque: datti degli obiettivi e raggiungili. Ho lasciato questo suggerimento per ultimo perché molto gettonato. Tu non sei i tuoi risultati. Darti obiettivi e raggiungerli non significa valere di più ma dipendere da questi successi, da risultati esteriori, per credere in te. E se non li raggiungi, vuol dire che non vali nulla?

Il problema di tutti questi consigli, che di per sé potrebbero essere anche idee utili, è che non incidono in modo duraturo e autentico sulla tua autostima. Sono sempre elementi accessori, esteriori, dipendenti dagli altri, fuori dal tuo controllo. Sono qualcosa che ottieni o fai, ma non dicono nulla di quanto vali. Ecco tre approcci che funzionano davvero.

Ripensa ai tuoi successi, ma fregatene di cosa hai ottenuto. Voglio esagerare e ti dico di fregartene anche di come li hai ottenuti. Il punto che a te deve interessare è che li hai raggiunti. Come? Con le tue qualità. Non solo la dimostrazione che vali, ma solo una prova, piccola, del potenziale che, evidentemente, sei riuscito a tirare fuori.

Poi guarda i tuoi fallimenti, ma fregatene di cosa hai perso, fa parte del gioco e dipende da chi detta e regole (gli altri di solito!). Fregatene anche di cosa hai sbagliato, capita. A te interessa il “come”. Concentrati su cosa potresti fare di differente. Se fossi oggi a dover affrontare quella sfida, cosa faresti di diverso? Non conta il passato, conta come oggi scegli di agire, perché tu puoi, come dimostrano i tuoi successi, farcela sempre.

Infine fregatene altamente di cosa dicono gli altri. Che siano complimenti o critiche fregatene. Non ricevi un complimento perché sei in gamba, ma solo perché agli altri piace cosa hai fatto, e le critiche non dicono che sbagli, ma che agli altri non piace cosa hai fatto. Le persone non vedono mai te, ma giudicano solo se quello che fai è come vogliono loro oppure no. Ascolta tutti e poi decidi tu, con la tua testa, cosa è vero e cosa no.

Difficile? Certo, nessuno ci insegna a farlo, ma è possibile. Quello che devi fare è mettere in dubbio le critiche che ricevi. Se per esempio io ti dico che hai sbagliato, e sei incapace, tu devi chiederti subito: dove ho sbagliato? Non basta che io ti dica che hai commesso un errore perché le cose stiano così. Sarà vero che hai sbagliato?

Altra domanda fondamentale: come fai a dire che ho sbagliato? Ti assicuro che spesso ti accuseranno ingiustamente, e tu solo hai il potere di capire se quella critica è utile oppure no. Altra domanda che devi abituarti a fare: Cosa devo farlo per non sbagliare? Non basta capire dove sta l’errore, ma devi capire anche come sarebbe giusto agire, dire, fare in quella situazione.

Ultima domanda: aver sbagliato significa che sei un incapace? Ovviamente no. Vuol dire semplicemente che hai commesso degli errori, che hai fatto uno sbaglio. Dire una cosa stupida non ti rende uno stupido, così come non raggiungere un obiettivo non ti rende un fallito. Non confondere mai quello che ottieni con chi sei.

Come vedi non devi dare importanza al giudizio degli altri, devi usare la tua testa, riflettere su quello che ti dicono, porti domande e stabilire tu se loro hanno ragione o no. Ma ti do un grande consiglio: se ti dicono qualcosa di utile, non badare al modo in cui lo fanno. Anche se le persone sono arroganti e scortesi, tu concentrati su quello che dicono, usa la tua testa e se puoi trarne consigli utili, prendili, ringrazia e non ti curare dei modi. Non fare l’errore di tanti che per via dei modi scortesi buttano via consigli preziosi. Usa la tua testa, in modo intelligente, anche in questo caso.

Ricordati sempre, anche nei momenti bui, che tu puoi farcela: ci sei riuscito tante volte, non avere dubbi. Non dipendere mai dal giudizio degli altri: ascolta, osserva, leggi, pensa, rifletti, inventa, crea, sbaglia e impara.

Avrai una buona autostima quando smetterai di confrontarti con gli altri, di paragonarti con loro, di misurare i tuoi risultati per vedere quanto vali. Ti renderai conto, finalmente, che puoi ottenere qualsiasi cosa, puoi fare tutto, ma a modo tuo, con la tua unicità, senza sminuire con il metro degli altri, il tuo inestimabile valore.

Non devi mai confrontarti con gli altri. Non badare a cosa fanno loro o che risultati ottengono. Guarda a cosa fai tu. Fai le cose con attenzione, con cura, metti impegno in quello che fai non per il risultato, ma perché è l’entusiasmo e la passione con cui lavori che determina quanto ti divertirai a farlo. Concentrati sul viaggio e non sulla meta, non lasciare agli altri il compito di dire se si viaggia così, vivi con amore, dai sempre il meglio di te come se quello che stai facendo fosse la cosa più importante del mondo, pensando che l’universo intero e Dio si stiano fermando per guardarti, in quel preciso istante.

Vivi così, lavora così, ama, e vedrai che tirerai sempre il meglio, vedrai tu stesso quanto immenso sia il tuo potenziale, non avrai paura e, soprattutto, costruirai con le tue stesse mani, ogni giorno, una felicità e una sicurezza che niente e nessuno potranno mai mettere in dubbio.

 

L’articolo che hai appena letto è di Giacomo Papasidero